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mercoledì 12 settembre 2018

[Segnalazione] Il pane sotto la neve, di Vanessa Navicelli

Oggi voglio presentarvi un altro romanzo, molto diverso da quello di questa mattina. Il pane sotto la neve, di Vanessa Navicelli, è un romanzo storico, di narrativa popolare. Una saga familiare ambientata nella prima metà del Novecento, sulle colline dell'Emilia e arrivato come finalista in un premio letterario della Rai, "La Giara". (21 finalisti su 1100 partecipanti). 

La copertina, come potete vedere, è innevata, ma non è un romanzo natalizio, anzi! La neve si ricollega solamente per il titolo. È un romanzo per tutte le stagioni, che attraversa mezzo secolo di storia e di vita del nostro Paese e della famiglia protagonista. E fa parte della Saga della Serenella (serenella è il nome colloquiale del bellissimo lillà), che è decisamente molto primaverile =)




Titolo: Il pane sotto la neve
Autore: Vanessa Navicelli
Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
Categoria: Narrativa storica, saga familiare
Collana: Saga della Serenella
Data di pubblicazione:
Pagine: 24 novembre 2017
Prezzo: 9,99 € (2,99 € ebook)
Link Amazon: https://amzn.to/2CHVjYq

“Torniamo all’antico, sarà un progresso!”
Giuseppe Verdi

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Il pane sotto la neve è un romanzo di narrativa popolare, ambientato “da qualche parte sulle colline dell’Emilia, al confine con la Lombardia, dove la provincia di Piacenza abbraccia la provincia di Pavia.”
È la saga di una famiglia contadina dai primi del ’900 fino alla primavera del 1945.
Si racconta della prima guerra mondiale, della fatica del lavoro in campagna, delle figlie che crescono e si fidanzano. Dell’arrivo della seconda guerra mondiale, della Resistenza. E dei nipoti: chi parte soldato, chi diventa partigiano.
Un mondo e una felicità fatti di piccole grandi cose. Tra politica e apparizioni della Madonna, canzoni degli alpini e orgoglio partigiano, la musica di Verdi e le passeggiate lungo il Po, innamoramenti inattesi e le gare ciclistiche di Bartali e Coppi, le recite di Natale in parrocchia e un bicchiere di vino all’osteria.
Per ricordare le nostre radici. Chi siamo e quanto ci è costato arrivare fin qua.
Un romanzo sulla famiglia e per tutta la famiglia.
Un romanzo “trasversale”, che si rivolge sia agli adulti che ai ragazzi.



Una di quelle storie che si raccontavano una volta, attorno al fuoco, tutti assieme (bambini compresi). Qualcosa da condividere.
Il linguaggio è semplice ed essenziale, come lo è la gente di cui si racconta.
Molte cose sono vere. Molte altre sono verosimili.
Ci sono parti drammatiche e parti umoristiche. Come nella vita.

Questo romanzo è il primo della Saga della Serenella.
La serenella (o lillà) è un fiore semplice e profumatissimo. È il mondo contadino, la famiglia, la primavera dell’anima. È il simbolo di ciò che è buono e vero. Di un mondo pulito e schietto. Ma tutto questo lo potrete capire, veramente, solo leggendo le storie della gente nata là, sulle colline al confine tra Emilia e Lombardia, nella terra dove cresce la serenella.

“La libertà, per ora, riposa sotto la neve.
Ma arriverà la primavera... e non sarà solo il grano a germogliare.”

N.B. Ogni romanzo della saga è pensato per poter essere autonomo e completo anche individualmente.




Vanessa Navicelli è nata in provincia di Piacenza, ma da anni vive a Pavia. È cresciuta coi film neorealisti italiani, con le commedie e i musical americani, coi cartoni animati giapponesi, coi romanzi dell’Ottocento inglese e coi libri di Giovannino Guareschi. (Be’, sì... anche coi suoi genitori.)
Nel 2012 con il suo romanzo “Il pane sotto la neve” è stata finalista della prima edizione del Premio Letterario "La Giara", indetto dalla RAI. Scelta come vincitrice per l'Emilia Romagna. Ha vinto la sezione “Scritture per Ragazzi” dello Scriba Festival di Carlo Lucarelli e vari premi con la Scuola Holden di Alessandro Baricco. Il Premio Cesare Pavese per la poesia e il Premio Giovannino Guareschi per racconti. Ha una conoscenza discreta di Inglese, Piacentino, Pavese. Quando passa la banda musicale di paese, si commuove; sia che suoni Bella ciao, o La canzone del Piave, o La bella Gigogin.
Ha un enorme cane bianco e nero, Angelo (70 kg di puro affetto), che le vuol bene nonostante tutti i suoi difetti. Mica poco...
Scrive romanzi per adulti e ragazzi; e storie per bambini. Quando scrive, cerca di tenere presente quattro cose: la semplicità, l’empatia, l’umorismo, la voglia vera di raccontare una storia. Crede nella gentilezza. E nell’umorismo. (Forse è umoristico credere nella gentilezza...) Frank Capra diceva: “Con humour e affetto si favoriscono, a mio avviso, i buoni istinti. Sono un tonico per il mondo intero.” Lo sottoscrive. È convinta che dal bene nasce il bene. E le piace raccontarlo.
Ha pubblicato due libri per bambini. Nel 2014 “Un sottomarino in paese” (ebook e cartaceo, italiano e inglese), fiaba illustrata sul tema della pace. Nel 2016 “Mina e il Guardalacrime” (solo cartaceo), che inaugura la collana delle Fiabe Bonbon. È cresciuta con persone che, pur cercando di scherzarci su, nella loro giovinezza hanno sperimentato cosa fosse la povertà vera. È cresciuta in un minuscolo paesino emiliano dove ancora oggi ben pochi anziani sanno cos’è il lillà, ma tutti sanno cos’è la serenella. E lei lo trova stupendo.

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