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lunedì 24 settembre 2018

[Review] Heidi, di Francesco Muzzopappa

Buongiorno lunedì lettori e buon inizio autunno!
Oggi vi porto la recensione di un libro che dapprima mi ha incuriosito con il suo titolo e la capretta in copertina, poi la trama mi ha conquistato e la lettura, infine, è stata semplicemente magnifica. Oggi voglio parlarvi di Heidi, l'ultimo romanzo di Francesco Muzzopappa.




Titolo: Heidi
Autore: Francesco Muzzopappa
Editore: Fazi
Data di pubblicazione: 14 giugno 2018
Pagine: 237
Prezzo: 15,00 € (6,99 € ebook)
Link Amazon: https://amzn.to/2QM0SYK


Hotel da incubo, Malattie imbarazzanti, Non sapevo di essere incinta e Sepolti in casa non bastano. Ormai la tv chiede sempre nuovi format, sempre più paradossali, sempre più surreali. Succede anche in Videogramma, un'azienda di contenuti in cui da anni lavora Chiara, trentacinquenne milanese, direttrice casting, single, irrisolta, piena di paure e ossessioni. Il nuovo capo, detto lo Yeti, chiamato anche per operare dei tagli, costringerà tutti i dipendenti a proporre format innovativi, pena il licenziamento immediato. Ma la situazione per Chiara si complica quando suo padre, Massimo Lombroso, un vecchio critico letterario del «Corriere della Sera» malato di demenza selettiva, viene cacciato dall'ospizio in cui è ricoverato perché ormai ingestibile. In attesa di trovare una nuova sistemazione, Chiara lo terrà in casa con sé. La convivenza però non sarà facile: lui la scambia da sempre per Heidi, il cartone animato che seguivano insieme quando lei era piccola. Tutto il suo mondo è popolato di caprette, monti e Peter. E Peter verrà ribattezzato anche il ragazzo trovato da Chiara per stare col padre quando lei è al lavoro, un giovane premuroso e preparatissimo che si prenderà cura dell'uomo fino a diventare insostituibile. Quando Chiara si troverà in difficoltà alla Videogramma, per le pressanti e impossibili richieste dello Yeti, sarà proprio questa sua nuova strampalata famiglia a darle una mano e, come per magia, tutto si risolverà per il meglio, non senza inaspettati e imprevedibili sviluppi.


"Lavoro talmente tanto che la mia vera me non la incrocio mai. Mi sveglio troppo presto al mattino e rincaso troppo tardi la sera per farci conversazione … Siamo nel ventunesimo secolo, io vivo sola e di parità in casa non ha senso parlare, perché sono single e quindi dispari."


Non avevo mai conosciuto lo stile di scrittura di Francesco Muzzopappa, ma la trama mi incuriosiva parecchio e, complice lo sconto del 25% sui romanzi Fazi (avete tempo fino al 5 ottobre), ho deciso che doveva venire con me. Mai scelta più giusta!

Chiara, ultratrentenne milanese, lavora per Videogramma, un'azienda che crea contenuti per le televisioni. Lei in particolare si occupa di fare i casting per i reality, gli passano davanti un uomo che balla indossando un busto ortopedico, un babbo natale androgino, un santone finlandese, un ventriloquo del sedere...
Vive da sola, non ha un fidanzato e da tempo non ricorda cosa sia la vita sociale, perchè se non si lavora ventordici ore al giorno lo Yeti, così soprannominato il nuovo capo della società per cui Chiara lavora, non è contento.
La situazione di Chiara si complica quando lo Yeti decide un taglio di teste in tutta l'azienda a patto che i dipendenti gli propongano dei nuovi format innovativi ed interessanti (si, anche chi non è dei creativi e non si occupa dei format, come la nostra Chiara). Ma anche a casa la vita segue un altro percorso. Suo padre, Massimo Lombroso, un famoso critico del Corriere della Sera in pensione, è gravemente malato di demenza ma la casa di cura dove lo tengono ha deciso che è diventato un paziente ingestibile e lo vogliono subito fuori da lì.

Chiara si troverà con un padre da cui non ha mai ricevuto affetto, che non la riconosce e continua a chiamarla Heidi, che cercherà Fiocco di Neve e Nebbia tutto il tempo, ed una situazione difficile da gestire anche a lavoro. Arriverà un dolcissimo ragazzo che studia medicina ad aiutarla a badare al padre quando lei è al lavoro e forse, finalmente, qualcosa inizierà a sistemarsi...




"Avere in casa un uomo che ti scambia per Heidi può anche essere divertente. Comincia a non esserlo più quando la paura che una capretta sia scappata dal recinto ti viene proposta di soprassalto alle quattro del mattino, con la figura di tuo padre in piedi sull’uscio della porta d’ingresso, spalancata, che urla FIOCCO DI NEVE, TORNA QUI!"


Lo stile di scrittura di Muzzopappa è scorrevole ed ironico, è uno stile molto particolare che ci porta a "guardare" il romanzo, non solamente leggerlo. In alcuni passaggi la protagonista ci sprona leggere il romanzo in modo diverso e si rivolge direttamente a noi lettori dicendo "guardate", "sentite" e raccontandoci le scene come se fossimo vicino a lei nella storia (mi è venuto in mente Deadpool quando rompe la quarta parete che divide lo spettatore dal film). Anche i dialoghi sono "raccontati", non c'è un botta e risposta come nei comuni dialoghi, sotto forma di virgolette. E' sempre la protagonista che ci racconta i dialoghi, le sue battute e le battute del suo interlocutore, romanzando il tutto.

Muzzopappa riesce, con la sua scrittura diretta, a fare un'analisi veritiera e (quasi) shoccante della società attuale, dai casi umani che incontra Chiara ogni giorno alle continue vessazioni sul luogo di lavoro, alla corsa contro il tempo (che non fanno solo i milanesi ahimè), agli psicofarmaci che vengono presi con più leggerezza. E' un'analisi molto dettagliata, che fa molto riflettere.
Ma Muzzopappa racconta anche temi non sempre facili da trattare con una leggerezza e sincerità disarmante. In Heidi troviamo narrati il rapporto padre-figlia, non sempre idilliaco e come ce lo raccontano le pubblicità, e la demenza ed i problemi psicologici, di cui si è sempre un po' borderline nel raccontare.

I personaggi di Heidi sono caratterizzati alla perfezione, Chiara e Thomas sono due ragazzi sinceri, che vivono la vita nel loro "credo", chi nel lavoro chi nell'amore verso il prossimo. L'incontro tra i due li cambierà. Ho odiato tantissimo lo Yeti, l'amministratore di Videogramma, una persona priva di empatia, un essere disgustoso e viscido, ma che almeno avrà il suo bel finale.




Heidi è una favola metropolitana che ho adorato e mi ha fatto tanto riflettere. Aiuta a farti capire che ogni tanto bisogna fermarsi, respirare e dedicare del tempo a noi stessi, al nostro io, al nostro benessere. Heidi è un romanzo che mi ha stupito e spero faccia stupire anche voi, sono stata molto soddisfatta di questa lettura e sicuramente proverò a leggere altri romanzi di Muzzopappa perchè il suo stile è davvero particolare.


Punto di forza: stile particolare, favola moderna coinvolgente
Punto di debolezza: per quanto abbia adortato lo stile, mi sono mancati i dialoghi "virgolettati"




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