Buongiorno lettrici e lettori,
esce oggi 5 settembre Basta chiudere gli occhi, il nuovo romanzo di Francesca Caldiani per La Corte Editore. Una storia intensa e molto diversa dai suoi romanzi precedenti. Al Salone del Libro ho avuto la possibilità di intervistarla di persona e conoscere di più su di lei e sul suo nuovo romanzo. Buona lettura!
Titolo: Basta chiudere gli occhi
Autore: Francesca Caldiani
Editore: La Corte
Prezzo: 16,90 €
Link Amazon: https://amzn.to/2ZHhiVD
La vita può esplodere all’improvviso.
Basta chiudere gli occhi.
Anche solo per un attimo.
La vita di Anna cambia un giorno, all’improvviso, quando prende il suo solito pullman per andare a scuola. Lei che ha trascorso i suoi primi sedici anni di vita isolata la resto del mondo e che nei coetanei vede un nemico da combattere, è abituata ad un anonimo ripetersi di gesti compulsivi che la tengono al riparo dalle emozioni. Il solito posto dove sedersi, la stessa amica da cui farsi prendere in giro, i medesimi sguardi da evitare.
Ma quel giorno sul pullman sale Jacopo, il nuovo arrivato. È pallido, silenzioso, timido, con molti sogni nella testa e pochissime speranze di vederli realizzati: non lo sa nessuno, ma sta combattendo duramente con una malattia che sembrerebbe non lasciargli scampo. Spinta da un istinto che sa spiegarsi, Anna comincerà ad avvicinarsi a quel ragazzo magro e strano, che però le prende il cuore.
Senza alcun preavviso la vita esplode. È proprio nella condivisione di una sorte terribile che sembra già segnata Anna e Jacopo troveranno la forza di lottare, per ritagliarsi quel piccolo spazio di felicità che capovolgerà tutto il loro mondo.
Ciao Francesca, oggi siamo al Salone del Libro di Torino perchè presenti "Basta chiudere gli occhi", un romanzo impegnato e che tratta un tema difficile. Vuoi parlarcene?
Basta chiudere gli occhi ha come protagonista Anna, una ragazza 16enne ed è suo il punto di vista del romanzo. E' un romanzo scritto in prima persona al presente, una scelta che ho fortemente voluto per rende il romanzo immediato.
Anna è una ragazza che da piccola è stata abbandonata dal padre. Per quanto sua madre riesca a compensare perfettamente le due figure genitoriali, Anna è rimasta molto segnata da questo trauma, che l'ha portata con il tempo ad isolarsi dagli altri. Anna vive la sua adolescenza cercando in tutti i modi di "non vivere", schivando tutte le emozioni, perchè per lei le emozioni equivalgono alla sofferenza. Tutto ciò finchè incontra lui. L'incontro è abbastanza immediato perchè il punto di partenza del romanzo è quando la vita di questi due giovani cambia. Lui è Jacopo, un ragazzo altrettanto solitario ma per una ragione ben diversa e più grave di quella di Anna: Jacopo ha una malattia che potrebbe essere non curabile e questo incontro cambierà la vita di entrambi perchè finalmente entrambi si apriranno alla vita.
Ti sei documentata per poter raccontare di questa malattia?
La malattia nel romanzo non è una presenza assolutissima, ma è ben documentata (ho una sorella medico). La malattia rimane in sottofondo nel romanzo, una delle caratteristiche di Jacopo è il detestare la sua malattia al punto di essere molto timoroso al rivelarla agli altri, se ne vergogna. La malattia lo debilita e lo rende inferiore agli altri, in qualche modo.
Da "Twizel" a "Basta chiudere gli occhi", perchè hai deciso di cambiare genere? Come è cambiato il tuo modo di scrivere?
A dir la verità sono tutti shoccati da questo mio cambiamento e siete in molti ad avermelo domandato ma io non so mai cosa rispondere. Non ho fatto una scelta di genere, ma quella di Anna e Jacopo era una storia che avevo dentro e che mi premeva molto raccontare. Twizel ha influito nella nuova storia perchè i protagonisti sono coetanei, ma era una storia che avevo dentro e non è stato così difficile togliere l'elemento fantascientifico dalla mia scrittura.
Ti senti un tipo da fantasy o da romance?
Non lo so, mi sono sorpresa io stessa con questo romanzo ed avrei voglia di scrivere qualcos'altro di narrativa contemporanea ma la fantascienza resta il mio primo amore e non potrei mai abbandonare questo genere, nè come scrittrice nè come lettrice
Ci siamo conosciute nel 2016 proprio grazie ad un'intervista, quando avevi appena pubblicato "Jonas Grinn". Quanto sei cambiata tu da allora e quanto è cambiato il tuo rapporto con i lettori?
Jonas Grinn è stato il primo mio romanzo, avevo molta ingenuità editoriale ma come persona sono rimasta la stessa. Il rapporto con i lettori però è cambiato tantissimo. Innanzitutto sono esplosi i social ed hanno cambiato radicalmente il rapporto lettore/scrittore. Prima lo scrittore era una figura lontanissima, adesso invece è quasi come averlo sotto casa. Su Instagram ci sono persone che mi scrivono tutti i giorni, per me diventa quasi un secondo lavoro essere sui social ma lo faccio volentierissimo e poi sono fonte di ottimi spunti!
Quanto c'è di Francesca in questo romanzo?
Tantissimo! Per la prima volta nella mia vita! Di solito negli young adult l'autore cerca di mettere qualcosa dell'adolescente che è stato o che vorrebbe essere stato. In Jonas Grinn non c'è nulla di me, Carly di Twizel non mi assomiglia, in Anna, invece, c'è tantissimo di me.
Tra le pubblicazioni di La Corte Editore, novità e non, quali sono due romanzi che consigli ai lettori di Sweety Reviews?
Basta chiudere gli occhi ha come protagonista Anna, una ragazza 16enne ed è suo il punto di vista del romanzo. E' un romanzo scritto in prima persona al presente, una scelta che ho fortemente voluto per rende il romanzo immediato.
Anna è una ragazza che da piccola è stata abbandonata dal padre. Per quanto sua madre riesca a compensare perfettamente le due figure genitoriali, Anna è rimasta molto segnata da questo trauma, che l'ha portata con il tempo ad isolarsi dagli altri. Anna vive la sua adolescenza cercando in tutti i modi di "non vivere", schivando tutte le emozioni, perchè per lei le emozioni equivalgono alla sofferenza. Tutto ciò finchè incontra lui. L'incontro è abbastanza immediato perchè il punto di partenza del romanzo è quando la vita di questi due giovani cambia. Lui è Jacopo, un ragazzo altrettanto solitario ma per una ragione ben diversa e più grave di quella di Anna: Jacopo ha una malattia che potrebbe essere non curabile e questo incontro cambierà la vita di entrambi perchè finalmente entrambi si apriranno alla vita.
Ti sei documentata per poter raccontare di questa malattia?
La malattia nel romanzo non è una presenza assolutissima, ma è ben documentata (ho una sorella medico). La malattia rimane in sottofondo nel romanzo, una delle caratteristiche di Jacopo è il detestare la sua malattia al punto di essere molto timoroso al rivelarla agli altri, se ne vergogna. La malattia lo debilita e lo rende inferiore agli altri, in qualche modo.
Da "Twizel" a "Basta chiudere gli occhi", perchè hai deciso di cambiare genere? Come è cambiato il tuo modo di scrivere?
A dir la verità sono tutti shoccati da questo mio cambiamento e siete in molti ad avermelo domandato ma io non so mai cosa rispondere. Non ho fatto una scelta di genere, ma quella di Anna e Jacopo era una storia che avevo dentro e che mi premeva molto raccontare. Twizel ha influito nella nuova storia perchè i protagonisti sono coetanei, ma era una storia che avevo dentro e non è stato così difficile togliere l'elemento fantascientifico dalla mia scrittura.
Ti senti un tipo da fantasy o da romance?
Non lo so, mi sono sorpresa io stessa con questo romanzo ed avrei voglia di scrivere qualcos'altro di narrativa contemporanea ma la fantascienza resta il mio primo amore e non potrei mai abbandonare questo genere, nè come scrittrice nè come lettrice
Ci siamo conosciute nel 2016 proprio grazie ad un'intervista, quando avevi appena pubblicato "Jonas Grinn". Quanto sei cambiata tu da allora e quanto è cambiato il tuo rapporto con i lettori?
Jonas Grinn è stato il primo mio romanzo, avevo molta ingenuità editoriale ma come persona sono rimasta la stessa. Il rapporto con i lettori però è cambiato tantissimo. Innanzitutto sono esplosi i social ed hanno cambiato radicalmente il rapporto lettore/scrittore. Prima lo scrittore era una figura lontanissima, adesso invece è quasi come averlo sotto casa. Su Instagram ci sono persone che mi scrivono tutti i giorni, per me diventa quasi un secondo lavoro essere sui social ma lo faccio volentierissimo e poi sono fonte di ottimi spunti!
Quanto c'è di Francesca in questo romanzo?
Tantissimo! Per la prima volta nella mia vita! Di solito negli young adult l'autore cerca di mettere qualcosa dell'adolescente che è stato o che vorrebbe essere stato. In Jonas Grinn non c'è nulla di me, Carly di Twizel non mi assomiglia, in Anna, invece, c'è tantissimo di me.
Tra le pubblicazioni di La Corte Editore, novità e non, quali sono due romanzi che consigli ai lettori di Sweety Reviews?
Qui al Salone del Libro ho conosciuto Ilaria Varene che è uscita adesso in libreria con Luna d'inverno (qui trovate la recensione), che conoscevo già di nome da Wattpad. Un altro romanzo che mi attira molto è Cavie di Liliana Marchesi, super conosciuta perchè blogger di Leggere Distopico, è un'amante della distopia e la scrive molto bene.
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