Avete letto la mia recensione di Artemis, La prima città sulla luna, di Andy Weir? Vi ho fatti incuriosire sul mondo creato da Weir? Allora non posso che portarvi con me sulle prime righe del romanzo =)
Autore: Andy Weir
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 16 novembre 2017
Pagine: 384
Prezzo: 10,00 € (4,99 € ebook)
Jazz Bashara è una criminale. O qualcosa di molto simile. La vita su Artemis – la prima città costruita sulla Luna – può essere davvero difficile a meno di non essere molto ricchi. Ma Jazz non ha un sostanzioso conto in banca e si deve barcamenare tra piccole truffe e affari di contrabbando, visto che con il suo stipendio ufficiale riesce a malapena a pagare l’affitto. Per di più, ha dei progetti ambiziosi e per realizzarli le serve del denaro. Un bel po’ di denaro. Così, quando le si presenta l’opportunità di mettere a segno un grosso colpo che le consentirebbe di sistemarsi una volta per tutte, Jazz, nonostante gli evidenti rischi, decide di non tirarsi indietro. La ricompensa è una cifra da capogiro, ma l’impresa si rivela più pericolosa del previsto e lei si ritrova invischiata in una spirale di intrighi e cospirazioni letali. E a quel punto la sua unica possibilità di salvezza sarà rischiare il tutto per tutto, ben sapendo che in gioco non ci sono solo i suoi sogni di riscatto, ma il destino stesso di Artemis…
1
Mi chinai sul terreno grigio e polveroso girato verso la grande cupola della bolla Conrad. La sua camera di equilibrio, attorniata da luci rosse, pareva penosamente distante.
E' faticoso correre con cento chili di equipaggiamento addosso, anche in presenza della gravità lunare. Vi sorprenderebbe comunque scoprire quanto ci si muova in fretta quando si è in pericolo di vita.
Bob mi era accanto.
La sua voce mi giunse via radio: "Lascia che colleghi i servatoi alla tua tuta!".
"Così morirai anche tu".
"La perdita è enorme", sbuffò Bob. "Vedo il gas fuoriuscire dai tuoi serbatoi".
"Grazie dell'incoraggiamento".
"Sono io il professionista EVA qui!", sbottò Bob. "Fermati subito e lasciami agganciare!".
"Negativo". Continuai a correre. "Ho sentito uno schiocco prima che scattasse l'allarme. Il metallo si è usurato. Penso sia partita la valvola. Se ti attacchi, è probabile che il bordo seghettato tagli il cavo".
"Sono disposto a correre il rischio!".
"Ma io no", dichiarai. "Fidati di me, Bob. So cosa dico".
Iniziai a fare dei salti, lunghi e pesanti. Mi muovevo al rallentatore, ma non potevo fare altrimenti con tutto quel peso addosso. Lo schermo incorporato nel casco mi stava avvvertendo che la camera di equilibrio si trovava a cinquantadue metri.
Diedi un'occhiata ai valori sul bracciale. La mia riserva di ossigeno calava a vista d'occhio. Distolsi lo sguardo.
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