Buongiorno amici lettori,
come avevo anticipato su Instagram, volevo apportare qualche piccola modifica sui temi trattati nel blog. Oggi voglio spaziare sulle serie tv ed in particolare voglio parlarvi di The chair - La direttrice, una serie tv che mi ha conquistato fin da subito.
Ironica, leggera e sicuramente non banale, The Chair, con i suoi sei episodi da mezz'oretta l'uno, mi ha conquistato alla prima puntata!
The Chair, in italiano La direttrice, ci racconta l'insediamento della prima donna non bianca alla presidenza del dipartimento di inglese della Pembroke University, uno dei più prestigiosi dell’intera università.
Con l'intento di dare nuova vita al dipartimento di inglese della Pembroke University, viene scelta come presidente Ji-Yoon Kim, stimata professoressa di origini coreane e adesso anche prima donna a ricoprire l’ambito ruolo, fino ad oggi riservato a uomini bianchi di mezza età. Non sarà un ruolo semplice da coprire, i colleghi, prima cortesi e disponibili, iniziano a guardarla con diffidenza e la relazione particolare con uno dei professori di ruolo non aiuta di certo la situazione.
La professoressa Kim ha sempre avuto un occhio di riguardo per le minoranze marginate che l'università ha spesso ignorato: oltre a combattere per l'uguaglianza di genere (pari stipendio, pari ruoli, ahimè capita un po' ovunque non solo qui da noi) e a svecchiare il dipartimento, la professoressa Kim proverà a far ottenere una cattedra a una giovane e talentuosa collega afroamericana che con il suo approccio moderno riesce a coinvolgere molti studenti nella sua materia, a differenza di un professore molto più anziano di lei.
Oltre alla difficile situazione universitaria, Kim dovrà destreggiarsi anche con i problemi comportamentali della figlia adottiva ed il rapporto sentimentale con il collega Bill, ancora in crisi per la morte della moglie.
Sandra Oh, che sicuramente conoscerete per Grey's Anatomy, interpreta il ruolo di una donna in carriera un po' eccentrica, impacciata, buffa, ma con un grande difetto: vuole accontentare tutti rimanendo nei casini. Difficile non identificarsi in lei quando è alle prese con il maschilismo sull’ambiente di lavoro o la differenza di età tra colleghi, in cui il più giovane è sempre visto male.
Tra tutti i personaggi della serie, ho adorato la professoressa Joan Hambling, interpretata da Holland Taylor, sarcastica, provocatoria e disinibita. L'ho amata!
Lo scontro tra generazioni, il maschilismo e la misoginia a livello accademico, e la quantita di citazioni letterarie saranno i punti focali di questa serie tv che incuriosisce ma che lascia un po' l'amaro in bocca. Sei episodi da mezz'ora l'uno sono un po' pochi per una prima stagione, non trovate?
In attesa di conoscere il futuro per questa serie tv, se non vi ancora convinto abbastanza, gustatevi direttamente il trailer di Netflix:
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Vista anch'io e bevuta in 2 o 3 giorni, ora non ricordo. Ci sono rimasta molto male nel finale e anche che la prima serie aveva così poche puntate ma mi auguro di vedere la seconda presto. :) Baci
RispondiEliminaVero, il finale mi ha leggermente deluso ma ho trovato fosse l'unico modo per "placare" un po' gli animi!
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