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venerdì 22 maggio 2020

[Recensione] La Rosa dei Venti. Le gocce di Lazhull, di Mirko Hilbrat

Buongiorno amici lettori,
oggi voglio portarvi la recensione di "Le gocce di Lazhull", il primo volume della serie "La Rosa dei Venti" di Mirko Hilbrat. Un fantasy dallo stampo classico ma che prende spunto dai videogiochi.. curiosi?



Titolo: La rosa dei Venti. Le Gocce di Lazhull
Autore: Mirko Hilbrat
Editore: selfpublishing
Pagine: 550
Prezzo: 22,00 €
Link Amazon: https://amzn.to/35RmbOR

Rion è un valoroso e giovane soldato dal cuore gentile e coraggioso. Scampato a morte certa, non ha alcun ricordo del suo passato, se non sogni sporadici che lo lasciano smarrito. Si scopre però molto abile nel combattimento e, giunto nelle terre di Alexandria, viene nominato cavaliere e designato a misurarsi in un torneo celebrativo della pacifica alleanza tra i tre regni delle terre del Grimorio.
Ma la pace è destinata a durare poco. Il malefico Signore dell’Ovest anela al dominio su tutte le terre e mira a impossessarsi delle Gocce di Lazhull, piccole pietre forgiate con le acque incantate di un lago, che celano un grande potere. Così muove il suo esercito, che semina distruzione e morte. 
Rion non si sottrae alla difesa delle terre che lo hanno accolto e si ritrova nel mezzo di una guerra sanguinosa, tra battaglie e missioni segrete che si susseguono a ritmo serrato. Al suo fianco però ha persone di cui può fidarsi, che ora sono la sua famiglia. E soprattutto, accanto a lui c’è la principessa Syria, magnifica e indomabile, che gli ha rapito il cuore e l’anima…




"Le gocce di Lazhull" è il primo volume di una serie fantasy che si prospetta intrigante, adrenalinica, ricca di azione e con un ottimo mix di classico ed innovazione (troviamo draghi, cavalieri, elfi ma anche vampiri, mannari e navi volanti). A mio avviso però too much come primo volume, un po' troppa carne al fuoco ma andiamo con ordine.

Rion, aspirante cavaliere di Alexandria e da un passato misterioso che lo rincorre nei sogni, viene scelto per partecipare, insieme ad altri due suoi compagni, al Cerberus, un gara che si svolge ogni tre anni tra i regni di Alexandria, Nazela e Reghanor per celebrare l'alleanza tra i regni più importanti delle terre del Grimorio.

Non è un buon fantasy se non c'è la classica lotta tra bene e male ed il "male" qui è rappresentato dalla Legione dell'Ovest che, alla ricerca delle misteriose e potenti gocce di Lazhull, porta dietro di sè una scia di sangue e morte che devastera tutta Zaurel. Il regno di Ametista, dove vive Rion, e tutti gli altri regni si troveranno in grande pericolo e tra draghi, navi volanti, Cristalli e magie misteriose proveranno a contrastare il Signore dell'Ovest ed i suoi Arconti.

«Le piccole pietre forgiate con le acque incantate del lago di Lazhull racchiudono un potere che deve essere assolutamente preservato, così da mantenere l’equilibrio sul nostro mondo, equilibrio che il Signore dell’Ovest è intenzionato a rovesciare entrandone in possesso»

Con una trama molto complessa e una quantità importante di personaggi, "Le gocce di Lazhull" è una sorta di storia corale piena di azione e suspance.

La buona caratterizzazione dei personaggi, le varie sfaccettature dei loro caratteri fa pesare meno al lettore l'ingente quantità di nomi che deve tenere a mente (alcuni molto simili, che io stessa ho confuso più volte).
Tra i personaggi che più mi sono rimasti a cuore, per diversi motivi, c'è sicuramente Rion, il coraggioso cavaliere dal cuore nobile che, nonostante sia all'oscuro del proprio passato, non coglie l'occasione per aiutare il prossimo; la grintosa e ribelle principessa Syria, che non ha paura di quello che pensano gli altri e farà di tutto per mantenere una promessa fatta anni prima a suo padre; Zyon e Diamanda, padre e figlia con un rapporto speciale; non posso però non citare anche il principe traditore Mortis, lo stronzo, di cui però non posso dirvi di più.

Rion non aveva mai preso parte a una vera battaglia prima d'ora. Eppure sentiva qualcosa agitarsi dentro di lui. Tutto quello che vedeva intorno a sè era macabro e terribile, ma in qualche modo lo riempiva di eccitazione. Perchè? Cos'è questa sensazione adrenalinica che sto provando? Ho paura, sì, ma mi piace. Perchè? Chi sono stato in passato per provare tutto questo?



La scrittura di Mirko mi è piaciuta molto, ricca di tratti tipici del genere fantasy, dal ritmo adrenalinico e sostenuto, la presenza di molti colpi di scena tengono viva l'attenzione del lettore, come anche i dialoghi molto scorrevoli e le descrizioni mai pesanti (in alcuni punti però superflue).
L'autore utilizza diversi piani narrativi per raccontare la storia dei vari personaggi che pian piano verso metà del romanzo iniziano ad unirsi e a convogliare nel finale. Come già anticipato la trama è molto complessa ma si vede l'attenzione e la cura dell'autore per intrecciare le varie storie senza buchi di trama. Ho trovato molto utile ed interessante l'espediente del flashback per poter conoscere meglio la storia di determinati personaggi o il perchè prendano determinate decisioni. Questo viene reso evidente al lettore con l'utilizzo del corsivo per tutta la durata del flaskback. Mi è piaciuto molto anche il fatto che ogni personaggio trovasse il momento giusto per raccontare la sua storia, ho assistito a molti flashback ma ognuno è arrivato al momento giusto, quando il racconto lo chiedeva senza essere forzato.


ringrazio l'autore per la copia omaggio


Con un bel finale spiazzante, "Le gocce di Lazhull" segnano solamente l'inizio della serie fantasy di Mirko Hilbrat. Confido in un seguito altrettanto adrenalinico ma meno confusionario e prolisso. Io non vedo l'ora di continuare la storia e scoprire come continua la guerra, voi?


Punto di forza: molti colpi di scena, non ci si annoia
Punto di debolezza: troppo prolisso, too much




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