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venerdì 31 luglio 2020

[Review] Questione di Costanza, di Alessia Gazzola

Buongiorno amici lettori,
finalmente ho letto un romanzo di Alessia Gazzola! Seguo le sue uscite da anni, avevo visto qualche puntata delle serie tv L'Allieva, avevo addirittura chiesto in prestito il romanzo ad una mia amica senza mail leggerlo. Adesso però posso dire di aver letto "Questione di Costanza", il primo romanzo di una nuova serie con protagonista Costanza Macallè, uscito lo scorso autunno. Una lettura veloce, carina ma che non mi ha emozionato come mi aspettavo.



Titolo: Questione di costanza
Autore: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Pagine: 352
Prezzo: 18,60 €
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Verona non è la mia città. E la paleopatologia non è il mio mestiere. Eppure, eccomi qua. Com’è potuto succedere, proprio a me? Mi chiamo Costanza Macallè e sull’aereo che mi sta portando dalla Sicilia alla città del Veneto dove già abita mia sorella, Antonietta, non viaggio da sola. Con me c’è l’essere cui tengo di più al mondo, sedici chili di delizia e tormento che rispondono al nome di Flora. Mia figlia è tutto il mio mondo, anche perché siamo soltanto io e lei… Lo so, lo so, ma è una storia complicata. Comunque, ce la posso fare: in fondo, devo resistere soltanto un anno. È questa la durata del contratto con l’istituto di Paleopatologia di Verona, e io – che mi sono specializzata in Anatomia patologica e tutto volevo fare tranne che dissotterrare vecchie ossa, spidocchiare antiche trecce e analizzare resti centenari – mi devo adattare, in attesa di trovare il lavoro dei sogni in Inghilterra. Ma, come sempre, la vita ha altri programmi per me. Così, mentre cerco di ambientarmi in questo nebbioso e gelido inverno veronese, devo anche rassegnarmi al fatto che ci sono delle scelte che ho rimandato per troppo tempo. Ed è giunto il momento di farle. In fondo, che ci vuole? È questione di coraggio, è questione di intraprendenza… E, me lo dico sempre, è questione di Costanza.



“Tutti abbiamo desideri. Ma la vita decide sempre alla cazzo di cane e devi fare del tuo meglio per trovare una via di mezzo tra quello che vorresti e quello che puoi fare.“

Non avevo letto nulla della Gazzola prima di "Questione di Costanza" ed onestamente sono rimasta un po' delusa; mi aspettavo la vivacità della protagonista così come avevo conosciuto Alice nella serie tv L'Allieva, ho trovato una scrittura divertente e frizzante come mi aspettavo, ma effettivamente L'Allieva e Questione di Costanza sono due libri diversi e dovevo mettermi il cuore in pace, non dovevo avere aspettative e soprattutto non dovevo fare paragoni. Alla fine della lettura però mi aspettavo qualcosina in più di quello che ho letto, ma vi racconto meglio.
(p.s. subito dopo, ho recuperato il romanzo "L'Allieva" (si si, quello che avevo in libreria da almeno un anno su gentile concessione di una mia amica al quale devo ancora restituirlo, ad essere sincera, e finalmente qui ho trovato una scrittura che mi ha davvero rapito!).

Costanza Macallè è una ragazza madre siciliana che è riuscita a vincere il concorso per un anno di lavoro a Verona come paleopatologa... peccato lei sia specializzata in Anatomia patologica su esseri viventi non su scheletri dissotterrati! Per fortuna che a Verona vive anche Antonietta, la sorella, con cui andrà a vivere insieme alla piccola Flora, il suo unico grande amore.
Ma tra uno scheletro dissotterrato ed una treccia appartenente a chissà quale dama, Costanza dovrà fare i conti anche con la suo lavoro precario e con il suo più grande scheletro nell'armadio: Marco.

"È questione di coraggio, è questione di intraprendenza…
E, me lo dico sempre, è questione di Costanza.."

Se cercate un personaggio come Alice Allevi siete fuori strada, la scrittura della Gazzola in questo libro è più "tranquilla", più delicata, la protagonista Costanza è più riflessiva, più matura, e soprattutto è una mamma forte e coraggiosa, tanto da prendere il coraggio in spalla e trasferirsi lontano da casa per poter costruire un futuro per lei e per sua figlia. Tre anni prima delle avventure raccontate in "Questione di Costanza" Costanza ha avuto una figlia da un incontro fortuito con un bel giovane (che ancora a pensarci su le batte forte il cuore) ma non ha mai avuto coraggio e l'occasione di dirglielo. Flora è diventata una dolcissima bimba, sveglia, solare, e Costanza fa i salti mortali per riuscire a far quadrare i conti in casa e gli orari con la sua bimba (ed ogni tanto qualche minaccia alla Montessori scappa =)). Sogna di andare a lavorare in Inghilterra, quasi un clichè per noi italiani, ma al momento si deve accontentare del "piano B" e rimanere a lavorare in Italia aspettando un offerta più interessante.

Per quanto abbia apprezzato la complessità dei personaggi creati dalla Gazzola, dove le protagoniste affrontano una maturità dura al giorno d'oggi, dalla precarietà del lavoro ai problemi sentimentali e la loro fragilità propria dell'essere donna, "Questione di Costanza" ha messo tanta carne al fuoco, con un finale davvero troppo frettoloso e che lascia un po' l'amaro in bocca.




Una nota positiva, che mi ha stupito molto, è la particolarità dei differenti POV. Rispetto ai romanzi precedenti, "Questione di Costanza" si svolge in due archi temporali differenti: mentre impariamo a conoscere Costanza, la dolcissima Flora ed il lavoro nell'Istituto di Paleopatologia di Verona, conosciamo, circa 1200 anni prima, la vita di Selvaggia di Hohenstaufen, del burbero padre Federico II e della sorellina Bianca. Sarà mai che la treccia o lo scheletro trovati nella tomba da Costanza e dal suo team hanno a che fare con la storia di Selvaggia e di Federico II?
Toccherà solamente a voi scoprirlo ed iniziare questa nuova avventura firmata da Alessia Gazzola.


Punto di forza: doppio POV che incuriosisce il lettore
Punto di debolezza: mi aspettavo più risate, più frivolezza





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