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lunedì 13 luglio 2020

[ReviewParty] Il morso della vipera, di Alice Basso

Buongiorno amici lettori,
oggi il blog partecipa al ReviewParty dedicato a "Il morso della vipera", il primo romanzo di una saga che si prospetta avvincente e divertente dalla sapiente penna di Alice Basso.



Titolo: Il morso della vipera
Autore: Alice Basso
Editore Garzanti
Pagine: 302
Prezzo: 16,90 € (9,99 € ebook)
Link Amazon: https://amzn.to/3gSbnpJ

Il suono metallico dei tasti risuona nella stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita batte a macchina le storie della popolare rivista Saturnalia: racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l'altra, hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett e Chandler, tradotte dall'affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il regime. Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa. Forse per questo, quando un'anziana donna viene arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l'unica a crederle. Ma come rendere giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c'è niente? Quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare tutto il coraggio che ha e l'intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective per indagare e scoprire quanto la letteratura possa fare per renderci liberi. Dopo aver creato Vani Sarca, l'autrice torna con una nuova protagonista: combattiva, tenace, acuta, sognatrice. Sullo sfondo di una Torino in cui si sentono i primi afflati del fascismo, una storia in cui i gialli non sono solo libri ma maestri di vita.

fonte: https://www.pinterest.it/pin/271060471305619405/

Non avevo mai letto un romanzo di Alice Basso anche se la seguo con piacere su Facebook ed ho recuperato dal mercatino "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome" (ma devo ancora leggerlo, damn!), quindi leggere "Il morso della vipera" è stato come entrare in un mondo che non conoscevo ma in cui mi sono ambientata fin da subito.

Alice Basso ci porta a passeggio in una Torino del 1935 attraverso gli occhi di Anita Bo, una ragazza sveglia e molto attraente, con una madre molto apprensiva, un'amica del cuore che la sostiene sempre ed una vita mai noiosa. Anita infatti ha finalmente ricevuto la proposta di fidanzamento da parte di Corrado Leone, un ragazzo di ottima famiglia, dolce e ligio al dovere ed alle regole imposte dal regime. Anita lo adora con tutto il cuore ma lei non è pronta a stare a casa ad essere madre di ben sei figlioli come vorrebbe Corrado, così prende tempo: sposerà il dolce Corrado solamente dopo aver lavorato per almeno un anno (perchè sì, Anita lo sa che se sei sposata non puoi lavorare e lei vuole ancora godersi un po' di indipendenza).
Ed è così che Anita si trova a fare un colloquio come dattilografa per "Saturnalia", una rivista che porta nella Torino fascista i racconti gialli e polizieschi americani riveduti ed ovviamente censurati dal regime. Tra quelle pagine che prima lei guardava di sottecchi, troverà uno spunto per andare avanti, capirà che non tutti sono dolci e gentili come il suo Corrado e soprattutto, non tutti sono fascisti nel proprio animo.

Tra un mistero da risolvere ed un giro sulla Fiat 508 Balilla Spider Sport rossa fiammante, Anita vivrà un'emozionante avventura proprio come le descrivono i racconti che lei scrive su "Saturnalia", grazie anche all'affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, che ha tanto di cui nascondere.

"Magari non servirà a niente, ma ne è valsa la pena. A volte non è importante cosa si fa, ma fare qualcosa. Strapparsi il lupo di dosso, come si può.
Ed è solo l'inizio."

Quando ci sono romanzi ambientati a Torino gli occhi diventano subito a cuoricino ed ho adorato poter vivere la mia amata Torino negli anni '30 tra le pagine di "Il morso della vipera", passeggiare per il centro ed ammirare con occhi nuovi la Torre Littoria (si si, è ben visibile anche oggi!). Leggere romanzi come questo, che ci fanno vivere "serenamente" quei periodi non così semplici e tranquilli della nostra Italia è un enorme spunto di riflessione su come viviamo il nostro presente e su come stiamo mettendo le basi per il nostro futuro. In questa riflessione ci guidano diversi personaggi, ognuno per quanto riguarda il loro aspetto. I genitori di Anita innanzitutto ci raccontano cosa significava essere fascisti in quegli anni, cosa significava dover abbassare la testa alle regole severe  del regime che però permettevano alla famiglia Bo di continuare a gestire la loro tabaccheria e mandare a scuola i due figli. Sebastiano Satta Ascona invece ci racconta di come è essere scrittore durante il regime, di come il detective Bonomo è così bonaccione e ligio alle regole, totalmente diverso da La Canaglia Fantasma o Race Williams che spopolavano oltre oceano. Ma i capitoli in quali ho più amato riflettere erano quelli dedicati ad Anita e Clara, la sua migliore amica, in cui mi sono maggiormente immedesimata, e gli incontri clandestini a casa di Candida, la loro ex professoressa di dattilografia con cui sono rimaste in ottimi rapporti e con cui, tra uno sbuffo di fumo di Candida ed una sfogliata al nuovo numero di Saturnalia, le tre donne si confrontavano con i problemi di tutti i giorni e le regole sempre più restrittive del regime. Come avrete capito l'antifascismo pervade nel romanzo ma i "temi" politici non sono così imponenti.
La nota di postfazione dell'autrice poi ci aiuta a comprendere anche quanto lavoro c'è stato dietro la creazione di queste pagine, quante ricerche sono state fatte dall'autrice e specialmente dove sono nate le idee da cui ha preso spunto.


ringrazio la CE per la copia digitale omaggio

Primo di una serie, "Il morso della vipera" mi ha entusiasmato come pochi, i protagonisti sono pieni di carattere, la magica Torino degli anni '30 è un'ambientazione davvero interessante e la scrittura di Alice Basso è unica. Sicuramente non perderò il seguito, anzi, ridatemi Anita!


Punto di forza: essere ambientata a Torino mi ha fatto battere forte il cuore
Punto di debolezza: dopo la prima metà del romanzo ho trovato il ritmo un po' calante


Come vi dicevo ad inizio post, la recensione di oggi partecipa al ReviewParty dedicato al romanzo, quindi vi consiglio di leggere anche le altre recensioni =)






2 commenti:

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