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venerdì 29 novembre 2019

[Recensione] Il Priorato dell'Albero delle Arance, di Samantha Shannon

Buongiorno amici lettori,
ci ha fatto innamorare dell'accostamento tra arancio e blu, ci ha fatto sospirare con quel bellissimo drago in copertina, ci ha fatto arrabbiare quando ha cambiato la data di uscita, ma finalmente domani troveremo in libreria Il Priorato dell'Albero delle Arance, il "mattoncino" fantasy di Samantha Shannon che ho adorato e che spero, con questa recensione, di riuscire a espimere le emozioni che mi ha dato durante la lettura.




Titolo: Il priorato dell'albero delle arance
Autore: Samantha Shannon
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 30 novembre 2019
Pagine: 816
Prezzo: 26,00 €
Link Amazon: https://amzn.to/2qiB91e

La Casata di Berethnet ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un’erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell’ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c’è però Ead Duryan: non appartiene all’ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà l’adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys.

Al di là dell’Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.

"Il buio rende nudi. Svela la nostra vera natura. E' di notte che la paura si presenta al suo massimo, quando non abbiamo modo di difenderci" continuò Ead. "Farà di tutto per insidiarsi dentro di voi, e a volte ci riuscirà, ma... non lasciate che vi convinca di essere la notte."

Quando mi è stato proposto di leggere in anteprima Il Priorato dell'Albero delle Arance ero combattuta: da un lato la "me fangirl", esaltata sia perchè una grande CE si era proposta di mandarmi una lettura in anteprima, sia perchè era un fantasy acclamato da tutti quelli che l'avevano già letto in lingua (prima fra tutte Tiffany, mia mentore per i fantasy); dall'altro lato la "me organizzativa", che aveva il timore di non riuscire a leggere un volume da 800 pagine ed in preda all'ansia si era creata addirittura un calendario con i traguardi scadenziati. Ovviamente ha vinto la "me fangirl"! Nonostante la mole, Il Priorato dell'Albero delle Arance si è fatto leggere e si è fatto amare, battendo di ben una settimana il calendario imposto dalla "me organizzata"😝.

Non fatevi quindi intimorire dal numero delle pagine e da un inizio un po' difficoltoso, sia per worldbuinding che per i diversi POV: a lettura terminata vorrete iniziarlo nuovamente!

"Ti ricordi la nostra prima passeggiata? Mi raccontasti della ghiandaia dell'amore, di come riconosce il canto del compagno anche ad anni di distanza" le sussurrò Ead. "Il mio cuore conosce bene il tuo canto, e il tuo cuore il mio. Io tornerò sempre da te".

Come già anticipato, Il Priorato dell'Albero delle Arance narra la storia attraverso quattro POV differenti: Tanè è una ragazza seiikinese cresciuta ed addestrata per entrare a far parte dei Guardiani dei Mari e magari, un giorno, riuscire a diventare un Cavaliere dei Draghi; Ead Duryan è una damigella alla corte della regina Sabran del Regno di Inys, segretamente addestrata per proteggere la regina per conto del Priorato dell'Albero delle Arance, suo luogo d'origine; il nobile Arteloth "Loth" Beck, erede di Betulladorata, amico d'infanzia della regina Sabran, che è stato esiliato da uno degli uomini più potenti a Corte in un'isola sperduta dove si venera il Senza Nome; ed infine l'alchimista Niclays Root, bandito dal regno di Inys e che insegue da anni il sogno di trovare la formula per l'immortalità, rimpiangendo il suo amore perduto da tempo.

Quattro storie apparentemente differenti e distanti geograficamente tra loro, quattro personaggi che si incontreranno e scontreranno in avventure, misteri, tradimenti, intrighi politici. Ma ciò che va a sconvolgere principalmente le loro vite è un avvenimento pauroso: dopo esattamente mille anni, il leggendario e temutissimo Senza Nome sta tornando e minaccia il regno e chiunque si metta contro di lui.

"Ho pensato..." scosse la testa. "Ho pensato di uccidermi. Sul ponte della Perla Danzante ho visto il mare bruciare. Luce nelle tenebre. Fuoco e stelle. Ho guardato in fondo all'Abisso e per poco ho lasciato che mi prendesse." Fece una risatina. Ma poi mi sono tirato indietro. Troppo disperato per vivere, troppo vigliacco per morire. Ho pensato che vivere era l'unico modo per onorare la tua memoria."

Il Priorato dell'Albero delle Arance, nonostante la quantità di pagine, è fluente e scorrevole. Il worldbuilding si sviluppa lentamente, pagina dopo pagina, senza risultare pesante o pieno di spiegoni pesanti. E' curato nei minimi dettagli, è molto descrittivo ed è un ottimo modo per introdursi all'high fantasy. Non sapete cos'è un high fantasy? Eroi, ambientazione medioevale, molteplici punti di vista, avventure, miti e leggende e la classica lotta tra bene e male.
Nel suo essere molto descrittivo ricorda lo stile narrativo de Il Sognatore di Laini Taylor, perchè ha il potere di accompagnare il lettore con mano all'interno del mondo creato, descrivendo con minuzia ciò che vedono e sentono i personaggi, senza risultare pesante o con descrizioni preponderanti rispetto alla trama. Per quanto riguarda la struttura e la complessità, l'ho trovato molto simile a Il Signore degli Anelli, anche se, a mia discolpa, posso dire di non aver ancora terminato la lettura dell'intera trilogia 🙈
Un ottimo lavoro sicuramente è stato fatto anche dalla traduttrice italiana Benedetta Gallo, perchè non è un'impresa da poco riuscire a far scorrere 800 pagine con uno stile fluido ed elegante.
Ovviamente, come tutti i fantasy avventurosi che si rispettino, non mancano i colpi di scena, che lasciano il lettore incredulo. Ma la Shannon è stata in grado di inserire anche la giusta dose di sentimentalismo e diverse ship, una fra tutte, la meno aspettata, è quella che ho trovato più intensa e  più vera, che mi ha emozionato davvero tanto.

I personaggi descritti ne Il Priorato dell'Albero delle Arance sono personaggi complessi, completi a 360°, che crescono nel tempo e si trasformano, reagendo agli avvenimenti che pian piano li coinvolgono e li pongono di fronte a scelte non sempre semplici. Molte protagoniste sono donne, donne forti, determinate, pronte a mettere in pericolo la propria vita pur di far del bene al popolo e al prossimo. Quelli della Shannon sono personaggi capaci di far provare immensa empatia al lettore, tale da riuscire ad identificarsi con le loro scelte e i loro dubbi.
Ovviamente tra i personaggi principali troviamo anche i draghi, anch'essi dall'ottima caratterizzazione, che vengono divisi in due specie differenti: i draghi dell'acqua, venerati da Tanè e dal suo popolo; e quelli generati dal fuoco, dalle viscere della Terra, le viverne, coloro che hanno causato una guerra che aveva quasi distrutto l'umanità e che adesso stanno pian piano riprendendo i poteri.
In mondo complesso, pieno di tradizioni, leggende, religioni differenti, il lettore si trova in un tripudio di personaggi differenti di cui all'inizio farà fatica a ricordare le storie ma che farà fatica a dimenticare una volta voltata l'ultima pagina del romanzo.

"Se mi fossi convinto di non essere un peccatore, non avrei mai baciato le labbra che volevo baciare. Quelle di un uomo con l'oro di rose tra i capelli, la cui nascita, secondo le leggi di un cavaliere defunto da secoli, lo rendeva indegno del mio amore."


ringrazio la Mondadori per la copia digitale in omaggio

Il Priorato dell'Albero delle Arance di Samantha Shannon è un ottimo high fantasy, consigliato a tutti gli amanti del genere ma anche a chi si vuole approcciare al genere per la prima volta. Ricordatevi però di non farvi intimorire dalla mole di pagine, scorrono via velocemente e vi mancheranno presto i protagonisti.

Punto di forza: narrazione fluida, moltitudine di temi trattati
Punto di debolezza: il finale troppo affrettato




2 commenti:

  1. Non leggo più questo tipo di romanzi, ma le tue parole mi hanno incuriosita e potrei farci un pensierino :))

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    1. i fantasy sono sempre nel mio cuore, ma questo è proprio speciale!

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