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venerdì 30 aprile 2021

[Recensione] Wilder Girls di Rory Power

Buon venerdì amici lettori,
vi è mai capitato di avere in lettura un libro che vi crea ansia? Dove l'immaginazione è così fervida durante la lettura che quando accade qualcosa ai protagonisti è come se accadesse anche a voi? Beh, a me sì ed è successo durante la lettura di Wilder girls di Rory Power, uscito un paio di mesi fa per Mondadori, e ve ne parlo oggi.



Titolo: Wilder Girls
Autore: Rory Power
Editore: Mondadori
Pagine: 252
Prezzo: 17,90 €


Un altro rumore dalla macchia e poi di nuovo silenzio. La strada è vuota. Io tengo il mio fucile sollevato, non si sa mai; il mirino davanti all’occhio sinistro. L’altro occhio è morto, è diventato cieco durante una crisi. La palpebra superiore si è chiusa fondendosi con quella inferiore, e sotto sta crescendo qualcosa. È così per tutte, qui. Siamo malate e strane, e non sappiamo perché.

Da quando il loro collegio è stato messo in quarantena, Hetty, Byatt e Reese, e le loro compagne di scuola, sono barricate nell’istituto, su un’isola al largo della costa americana. Un’epidemia sconosciuta, infatti, ha incominciato a diffondersi. Tutto è incominciato piano piano. Prima sono morte le insegnanti, una dopo l’altra. Poi sono state infettate le studentesse, che hanno visto trasformare i loro corpi in qualcosa di strano e alieno.
Da allora è passato un anno e mezzo e le ragazze, tagliate fuori dal resto del mondo e costrette a badare a loro stesse, non osano spingersi oltre le cancellate del collegio, dato che l’epidemia si è propagata nella foresta circostante rendendola un luogo pericoloso e inospitale. Quel che sanno è che devono cercare di restare vive il più a lungo possibile, in attesa della cura che è stata loro promessa. Ma quando Byatt sparisce, Hetty decide di tentare il tutto per tutto pur di trovarla, anche se questo significa violare la quarantena e andare incontro agli orrori che potrebbero esserci oltre il cancello. Dopotutto la ragazza non ha altra scelta: Byatt è la sua più cara amica e gli amici si proteggono sempre l’un l’altro.
Ma quando mette in atto il suo piano, Hetty scopre che dietro a ciò che sta sconvolgendo le loro vite c’è molto di più, più di quello che avrebbe mai potuto immaginare.


“A volte se chiudo l’occhio mi dimentico di tutti i cambiamenti. E la Raxter non è più un vortice di polvere da sparo e fame. È noia, un’inattività che scava nel profondo.”


A Raxer, un'isola a largo di Camp Nash dove ha sede un collegio femminile, iniziano a verificarsi sempre più gravi problemi di salute tra le ragazze e gli insegnanti. Un parassita misterioso chiamato semplicemente Tox (veleno in inglese) intacca ogni essere vivente sull'isola, prima la vegetazione, poi gli animali ed infine gli essere umani.

La scuola è quindi in quarantena, isolata dal mondo a causa di questo virus, nessuno può abbandonare l'isola, nessuno può contattare l'esterno e rivelarne la verità. E' un morbo che si diffonde invisibile e letale, rendendo le ragazze sempre più deboli. Le mutazioni fisiche sono diverse per ogni studentessa ma sono gli insegnanti i primi che iniziano a morire. E se dapprima le ragazze sono in continuo collegamento radio con Camp Nash, che cerca una possibile cura per loro, pian piano la Marina inizia ad isolarle, le provviste di cibo iniziano a scarseggiare e le ragazze colpite da profonde crisi e spedite in infermeria non ritornano più.

Le tre amiche Hetty, Byatt e Reese fanno squadra l'un l'altra, ma quando Byatt dopo una forte crisi sparisce, Hetty non si da per vinta e farà di tutto pur di ritrovarla, scoprendo che l'isola al suo interno cela numerosi segreti.


«Te lo ricordi?» grido all’improvviso. La brezza invernale mi strappala voce dalla bocca. «Com’era prima?» Lei volta la testa verso di me. Mi domando se sta pensando alle stesse cose a cui sto pensando io. A quando guardavamo dal portico le ragazze dell’ultimo anno che scendevano sulla spiaggia con i loro vestiti bianchi del diploma. A quando intrecciavo le dita con le sue durante le adunanze e ce le stringevamo forte per non ridere. A quando nella sala da pranzo, con gli ultimi echi del sole che entravano dalle finestre all’inglese, cantavamo un inno stonato prima di sederci a mangiare. «Si» rispose Byatt.

    
fonte
Come avrete intuito un po' dalla trama, Wilder girls è un distopico con forti sfumature horror, alcuni lo definiscono un YA horror altri lo paragonano alla versione femminile de Il signore delle mosche. La trama mi ha incuriosito sin da subito ma non mi aspettavo un così profondo senso di angoscia ed ansia durante la lettura.

La scrittura di Rory Power, di cui questo è il primo romanzo, è molto scorrevole ma leggermente acerba. Mancano approfondimenti nella trama e nel rapporto tra i vari personaggi ed il finale dà luogo a numerose domande rimaste prive di risposta (non è ancora ben chiaro se ci sarà un seguito o meno). Sicuramente però Rory Power ha la fervida capacità di descrivere benissimo i malesseri delle ragazze e le mutazioni dei loro corpi. Ogni volta che mi trovavo a leggere queste descrizioni provavo veramente pena per queste giovani ragazze.

Come dicevo prima, le protagoniste di Wilder girls sono Hetty, Byatt e Reese ma il POV principale è quello di Hetty e per un breve periodo anche quello di Byatt. La caratterizzazione dei personaggi è leggermente scarsa in questo volume, conosciamo bene, ma non benissimo, Hetty solamente perchè a lei è stata affidata gran parte della narrazione, ma in generale di tutte le ragazze conosciamo pochissimo del loro passato, non riusciamo bene a comprendere le sfaccettature dei loro caratteri e di quanto questi cambiano con l'arrivo del Tox. Perchè si, il Tox crea mutazioni a livello fisico, dalle squame sulle braccia alle ossa che sporgono irregolari, ma anche a livello psicologico, che insieme alla quarantena forzata, la scarsità del cibo, il mancato contatto con l'esterno e la sola speranza che al di là dell'isola qualcuno stia lavorando alla loro salvezza incidono molto.

Un complimento va sicuramente fatto a Rory Power per aver rappresentato realisticamente la natura umana, a volte molto egoista e irrazionale, senza quindi far vedere che nonostante la situazione è tutto rose e fiori, ed ho apprezzato molto anche la storia d'amore f/f, che ho trovato molto convincente ed integrata alla perfezione all'interno del romanzo, peccato aver dato pochissimo spazio in cui svilupparsi al personaggio di Reese.




Come sapete, da quando ho letto la saga di Hunger Games ho scoperto un amore spassionato per i distopici, anche se, essendo molto empatica, mi capita sempre più spesso di relazionarmi con i protagonisti delle storie che leggo e star male per loro (leggasi non fare sonni sereni per diverse sere). La delusione in Wilder Girls arriva nel finale che non si conclude, il lettore rimane con tanti interrogativi in testa senza capire se effettivamente ci sarà un sequel.




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